patologie

Ipertrofia prostatica - Altre tipologie di intervento

Effetti collaterali, complicanze, invasività.

L’embolizzazione è un’alternativa - impensabile fino a qualche anno fa - efficace e non invasiva, alle terapie chirurgiche tradizionali: il TURP, trattamento resettivo endoscopico, considerato il “gold standard” - e l’adenomectomia, trattamento chirurgico “open”, riservato a prostate molto voluminose (oltre 80/100 g).
Tali trattamenti non sono scevri da complicanze anche gravi:
- Emorragia, 15%
- Incontinenza urinaria, 1.8 / 5%
- Eiaculazione retrograda
(non complicanza ma effetto collaterale pressoché certo)
- Stenosi uretrale, 2.2 / 3.6 %
- Disfunzione erettile, 2 / 5 %
- Mortalità, 0.7%

Attualmente circa la metà dei pazienti sintomatici che si rivolgono all’urologo vengono candidati a terapia chirurgica, e ciò nonostante i vantaggi della procedura mini-invasiva siano rappresentati, essenzialmente, dall’alto profilo di sicurezza: l’embolizzazione non determina nessuna delle complicanze descritte per il trattamento resettivo endoscopico e per l’adenomectomia e ha una risposta clinica sostanzialmente uguale, con tempi di recupero decisamente ridotti.

Resezione transuretrale della prostata (TURP)
L’intervento si esegue in anestesia generale o spinale in ricovero ordinario, e consiste nell'asportazione della parte interna della prostata - il cosiddetto adenoma - tramite uno strumento endoscopico inserito per via uretrale. La resezione dell’adenoma prostatico avviene tramite l'utilizzo di un “resettoscopio”, strumento che rimuove "a fette” il tessuto prostatico. La durata dell'intervento varia - a secondo delle dimensioni dell'adenoma - tra 40 e 90 minuti, e per i 3/4 giorni successivi resta in loco catetere vescicale. Tra le complicanze della TURP, più frequente è l’emorragia, che rende necessaria la somministrazione di emotrasfusioni durante e dopo l’intervento di resezione, più rara la lesione dello sfintere esterno, una grave complicanza che si verifica sino al 5% dei casi e che comporta una incontinenza urinaria più o meno severa. L’eiaculazione retrograda, invece, è un effetto collaterale pressoché certo, dopo TURP, in quanto viene persa la funzione dello sfintere uretrale interno. Il ritorno alla normali attività avviene dopo periodo variabile tra 1 e 3 settimane durante le quali è necessario astenersi da attività fisica e sessuale.

Adenomectomia prostatica transvescicale
L’adenomectomia viene indicata quando non sia possibile, dato il volume dell’adenoma, intervenire con chirurgia endoscopica (TURP) o quando l’ipertrofia sia in compresenza con altre patologie che necessitano operazione “a cielo aperto”. Tramite tale intervento si asporta l’adenoma, in unica soluzione, attraverso un’incisione cutanea, allo scopo di allargare l’uretra e permettere una corretta minzione. Una volta rimosso l’adenoma, tramite un catetere si inserisce all’interno della prostata, dove viene gonfiato, un palloncino la cui pressione contribuisce ad arrestare il sanguinamento dovuto all’operazione. L’intervento viene effettuato in anestesia generale, dura intorno a 2 ore, e, rispetto ad altre procedure della prostata, è a rischio più elevato di complicanze quali emorragia intra- e peri-operatoria, anche di entità tale da richiedere emotrasfusione e - talvolta - ulteriore intervento; restringimento (stenosi) del collo della vescica e dell'uretra, infezione della ferita chirurgica, con necessità di terapia antibiotica.

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Radiologo interventista | Ospedale Giglio Cefalù

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Dottor Franco Valenza

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