patologie

Ipertrofia prostatica - Interventi e terapie

EMBOLIZZAZIONE DELLE ARTERIE PROSTATICHE

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è la più frequente causa di ostruzione urinaria dell’adulto. Se non trattata, la sintomatologia può progredire sino alla ritenzione acuta di urine con necessità di posizionamento di catetere vescicale. Attualmente circa la metà dei pazienti sintomatici che si rivolgono all’urologo sono candidati a terapie chirurgiche tradizionali ovvero TURP - trattamento resettivo endoscopico, e adenomectomia, trattamento chirurgico “open”.

L’embolizzazione prostatica – dal 2020 introdotta nelle linee guida europee – rappresenta un trattamento mini-invasivo altamente efficace nel ridurre i sintomi della ipertrofia prostatica benigna senza le complicanze della chirurgia.
La procedura, eseguita in sala angiografica dal radiologo interventista, prevede la puntura in anestesia locale di una arteria periferica (arteria radiale al polso o arteria femorale all’inguine) e il cateterismo delle arterie prostatiche attraverso un sottilissimo tubicino di materiale plastico mediante il quale vengono iniettate minuscole particelle che vanno a chiudere i vasi che nutrono i noduli di ipertrofia, causandone quindi la regressione.
Terminata la procedura ed eseguita l’emostasi, il paziente è libero di tornare a casa e di riprendere la sua normale occupazione.

Embolizzazione prostatica

Il successo clinico della procedura a medio (1-3 anni) e a lungo termine (3-6 anni) è, rispettivamente, di 81.9 e 76.3 %; nessun paziente ha riportato disfunzione erettile, eiaculazione retrograda o incontinenza (JM Pisco- Eur Radiol. 2013).

Indicazioni all’embolizzazione:
- paziente sessualmente attivo che voglia evitare o quantomeno differire il più a lungo possibile l’intervento chirurgico;
- paziente con grossa prostata (> 80 g) candidato a chirurgia open;
- paziente con gravi co-morbilità e ad alto rischio chirurgico;
- portatori di catetere vescicale a permanenza: la procedura consente la rimozione del catetere in oltre l’85% dei casi.

Controindicazioni alla procedura sono rappresentate da grave arteriosclerosi dei vasi, da calcolosi vescicale e da grossi diverticoli vescicali.

Prenotazioni e Informazioni

Radiologo interventista | Ospedale Giglio Cefalù

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Dottor Franco Valenza

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