Fibroma uterino - Caratteristiche e sintomi

I fibromi e la loro collocazione.
Il fibroma – o leiomioma, mioma – è un tumore benigno dell’utero che compare frequentemente nelle donne in età fertile, costituito da cellule muscolari lisce (quelle uterine) miste a tessuto fibroso – un intreccio composto per la maggior parte da collagene, il principale componente di pelle, tendini, cartilagini, ossa… Tale patologia compare, nel 70% delle donne, entro i 50 anni e, tra tali casi, in una percentuale che varia tra il 20 e il 50%, è sintomatica e invalidante fisicamente e psicologicamente.
Per quanto non vi siano cause certe, si ritiene probabile che questa patologia abbia origini genetiche, giacché si manifesta spesso in donne della stessa famiglia, e che siano determinanti anche i fattori ormonali, come dimostra il fatto che i fibromi tendano a ridursi con il calo degli estrogeni determinato dalla menopausa.
In funzione della zona della parete uterina in cui compaiono, i fibromi hanno tra loro caratteristiche diverse e causano problematiche distinte, tali che la loro localizzazione è più determinante della dimensione. I fibromi sottomucosi (submucosal, nella figura) anche se piccoli – 1 cm di diametro ca. – possono causare cicli abbondanti, emorragici e prolungati provocando anemia da carenza di ferro; lo stesso avviene nel caso di fibromi intramurali (intramural), che, quando si insediano nella parete posteriore dell’utero, verso il collo, possono causare anche dispareunia e compressione rettale; altra variante sono i fibromi sottosierosi (subserosal), frequentemente di grandi dimensioni (8-10 cm di diametro e oltre), che possono svilupparsi sulla parete anteriore o posteriore dell’utero e comprimere la vescica o il retto. Frequente anche il fibroma peduncolato (pedunculated) che, oltre che esterno – nel caso in cui può provocare forte dolore addominale a causa della torsione del peduncolo – può essere endouterino (intracavitary) e determinare dolorose coliche mestruali causate dalla contrazione dell’utero che è indotto ad espellere il corpo estraneo che, però, è ancorato alla parete.
L’embolizzazione delle arterie uterine permette, in molti casi, di trattare miomi singoli o multipli in maniera pressocchè definitiva, evitando alla paziente di sottoporsi ad intervento chirurgico.